Festival di Venezia: tante Italie diverse
martedì 31 agosto 2010 09.20
Con 40 titoli distribuiti nelle varie sezioni del Festival, l’Italia si fa sentire a questa 67a Mostra del cinema di Venezia.
Tra pochi giorni verrà srotolato il tappeto rosso e centinaia di Vip, nostrani e non, sciameranno alla volta del Lido; sarà quello in momento in cui sapremo se il nutrito gruppo delle nostre pellicole si porterà a casa qualche premio.
Nel frattempo, ricordiamo che tra gli attesissimi ci sono Vallanzasca – Gli angeli del male di Michele Placido, La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo e La Passione di Carlo Mazzacurati.
Scorrendo il programma del Festival, però, saltano subito agli occhi alcune curiosità. Innanzitutto la voglia e il coraggio di raccontare storie scomode; così ha fatto Ascanio Celestini col suo La pecora nera (con Giorgio Tirabassi e Maya Sansa), mostrando la difficile realtà dei manicomi italiani negli anni ’60.
Il desiderio di riguadagnare il passato è un altro leitmotiv dei nostri prodotti; e lo vediamo con Noi credevamo (regia di Mario Martone) che racconta la storia di tre romantici patrioti italiani, interpretati da Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco e Luigi Pisani; fuori concorso troviamo Gabriele Salvatores con 1960, un racconto degli anni della grande migrazione costruito solo con immagini Rai e voce narrante.
Per concludere si torna al presente con due film dal sapore multietnico girati entrambi a Napoli: Into Paradiso per la regia di Paola Randi con, che promette di essere una delle sorprese della Mostra, e Gorbaciof di Stefano Incerti con Toni Servillo nella veste di un cassiere disonesto dedito al gioco e innamorato di una bellezza della Chinatown locale.
Altro che “tanta” Italia a questo Festival insomma; piuttosto, tante italie diverse.
Aggiornamento: Si apre oggi il Festival di Venezia 2010