Quando fai benzina ricorda sempre di premere questo pulsante alla pompa | Vale centinaia di euro

Fare benzina (depositphotos) - zapster.it
Fare benzina (depositphotos) – zapster.it

Basta premere questo pulsante per un potenziale risparmio: meglio non dimenticare mai di farlo quando si fa carburante.

Il costo del carburante subisce continue fluttuazioni e ogni giorno potrebbe schizzare alle stelle a causa di meccanismi e accordi economici che non dipendono certo dal singolo cittadino.

Possiamo solamente sottostare alle leggi del mercato così come facciamo con tutti gli altri prodotti in vendita nella nostra nazione, eppure la benzina è considerata quasi un bene di prima necessità: sono moltissime le persone che utilizzano l’automobile per recarsi a lavoro e molti vivono in zone non raggiunte o mal collegate attraverso i mezzi pubblici.

Eppure, ci sono alcune accortezze che possiamo avere quando andiamo a fare benzina al self service, che, bisogna ricordare, costa di meno che affidarsi a un operatore che fa il carburante all’auto al nostro posto.

Si tratta di un’operazione semplicissima, ovvero una richiesta che può essere inoltrata tramite un pulsante presente sulla schermata di selezione presso la stazione di benzina.

Un semplice pezzo di carta può salvarci

Stiamo parlando della richiesta dello scontrino che attesta che abbiamo messo il carburante, specificando data e ora, presso una particolare pompa di benzina. In che modo questo può portare a un risparmio di denaro?

Tutto parte da una sentenza pronunciata dal tribunale di Bergamo: una delle parti aveva accusato l’altra, una stazione di servizio, di aver danneggiato la sua automobile per l’erogazione di carburante sporco (alterato).

Carburante adulterato (depositphotos) - zapster.it
Carburante adulterato (depositphotos) – zapster.it

Lo scontrino può farvi avere il risarcimento

Il carburante adulterato, infatti, può portare gravissimi danni alla propria automobile, danni in alcuni casi anche irreparabili. Nel caso discusso a Bergamo, comunque, il mezzo non era stato dimostrato essere danneggiato, perciò non vi erano stati provvedimenti in merito a questo aspetto.

Ciò non toglie che il cittadino aveva ricevuto un rimborso per il danno patrimoniale: aveva, infatti, speso una certa cifra alla stazione di benzina, ricevendo un prodotto “danneggiato”. Nello specifico, i giudici hanno richiamato l’orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo cui il soggetto danneggiato, che lamenti un guasto del veicolo a seguito di rifornimento di carburante, è tenuto a dimostrare di essersi rifornito presso quella stazione; contemporaneamente la convenuta, avrebbe dovuto provare l’assenza di difetti del carburante. La parte che ha presentato ricorso è riuscita nel suo intento proprio perché ha potuto dimostrare dove e quando avesse fatto rifornimento di carburante, una dimostrazione che è stato possibile presentare in tribunale attraverso lo scontrino richiesto in fase di acquisto.