Pagamenti POS: Agenzia delle Entrate sta inviando sanzioni da 20.000€ | In giro c’è il terrore

Pagare con POS - Depositphotos - Zapster.it
Pagare con POS – Depositphotos – Zapster.it

Hai un’attività commerciale e fai pagare con il POS, come prevede la legge? Allora presta attenzione e fai tutto in regola per evitare multe molto alte. A volte, però, non è colpa dei commercianti: ecco cos’è successo.

Da qualche anno anche in Italia è diventato obbligatorio che chiunque abbia un’attività commerciale di qualsiasi tipo permetta ai clienti di pagare tramite il POS, senza un limite di spesa. Nonostante ciò, ancora oggi molti commercianti si rifiutano di far pagare tramite la carta e pretendono il solo contante, giustificandosi che la banca pretenderebbe delle commissioni troppo alte ogni volta che il POS viene utilizzato. Oppure, non fanno pagare con la carta sotto certe soglie di spesa.

In teoria, questo sarebbe illegale, ma ancora oggi non è difficile trovare negozi che seguono questo comportamento, anche in città grandi e turistiche. Una cosa davvero strana e anche controproducente, dal momento che ormai in Europa quasi chiunque preferisce il pagamento elettronico e molti Paesi stanno quasi eliminando il contante.

Negli ultimi tempi, la legge italiana ha emesso un nuovo decreto riguardo ai pagamenti tramite POS. Si tratta di un decreto importantissimo, che i commercianti e gli operatori finanziari devono seguire se non si vogliono ritrovare con multe di migliaia di euro.

Pagamento con POS: cosa prevede la legge

Dal 2019 tutti gli operatori che mettono a disposizione degli esercenti i sistemi per i pagamenti elettronici sono tenuti a inviare all’Agenzia delle Entrate entro le date stabilite tutti i dati identificativi degli strumenti e, quindi, anche tutti i pagamenti elettronici effettuati durante la giornata.

E cosa succede a chi non lo fa o lo fa in ritardo? Secondo la bozza del nuovo decreto Superbonus, si prevede una multa per ogni invio dei dati. La multa oscilla dai 2.000 ai 21.000 euro e cambia a seconda che l’invio dei dati sia stato effettuato in ritardo, non correttamente o semplicemente non sia stato effettuato proprio.

Agenzia delle Entrate - Depositphotos - Zapster.it
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Pagamento con POS, sono stati inviati dati errati

Come dichiarato lo scorso 26 marzo, a partire dallo scorso ottobre sarebbero stati inviate diverse liste di dati errati da parte degli operatori finanziari. Per verificare, l’Agenzia delle Entrate ha contattato gli esercenti per fare un confronto tra i vari pagamenti POS giornalieri e si è scoperto che non corrispondevano a quanto era stato segnalato dagli operatori.

Questo aveva messo in allarme i commercianti, che avevano pensato di aver commesso qualcosa di sbagliato, ma poi il fisco ha dichiarato che quelle lettere di compliance che erano state inviate preventivamente erano da considerarsi nulle. L’errore, infatti, non era stato dei commercianti ma direttamente degli operatori, che avevano proprio inviato all’Agenzia delle Entrate dei dati non corretti.