Economia in crisi? Forse, ma il cinema è in controtendenza
venerdì 24 giugno 2011 11.00
Come sempre, anche nelle situazioni peggiori, c’è sempre e comunque qualcosa da salvare. Capita così che, persino in una congiuntura economica poco favorevole, quale quella attuale, ci sia comunque qualcuno che riesce a sorridere: l’industria dello spettacolo e quella cinematografica in particolare, soprattutto quella che parla italiano.
773 i milioni di euro incassati dai botteghini dei cinema italiani, con un aumento, rispetto al 2009 maggiore del 16%. Ma in generale è tutto il segmento spettacolo a crescere: persino il teatro di cui qualcuno lamentava l’agonia, fino a qualche tempo addietro, cresce del 3,51% fatturando ben 393 milioni di euro, mentre il segmento mostre ed esposizioni segna maggiori incassi per quasi un 11% in più.
I dati per altro sono incontestabili, perché arrivano da chi controlla i biglietti d’ingresso, ovvero dalla SIAE – società italiana autori ed editori.
Se a questo quadro aggiungiamo il fatto che quest’anno dei 773 milioni su citati una buona fetta è stata raccolta da una manciata di film italiani (primi fra tutti i cinepanettoni La Banda dei Babbi Natale e Natale in Sud Africa e il fenomeno Benvenuti al Sud) è andata a rimpinguare produzioni italiane, si fa presto a comprendere come il quadro sia più che positivo, a dispetto dei continui pianti delle prefiche e dei profeti di sventura e nostrani (che di solito piangono il morto per fregare il vivo, come si suol dire).
Speriamo che questa tendenza venga confermata anche per il 2011, di sicuro le avvisaglie ci sono tutte, basti pensare ai successi riscossi nell’anno in corso da pellicole come: Che bella giornata, di Checco Zalone, Qualunquemente di Antonio Albanese, Immaturi e Nessuno mi può Giudicare.