Usi ancora Pezzotto? Con la nuova normativa europea le autorità accedono ai dati conservati dai provider | Ti sgamano al volo, multe da 15.000€

Utilizzo di Pezzotto e IPTV (depositphotos) - zapster.it
Utilizzo di Pezzotto e IPTV (depositphotos) – zapster.it

Se fai ancora uso di Pezzotto allora sarà meglio correre subito ai ripari: rischi multe salatissime o anche peggio.

Il mondo della televisione è stato negli ultimi decenni rivoluzionato dalle piattaforme di streaming, una rivoluzione che non farà che progredire con le tecnologie ancora nuova come quella dell’intelligenza artificiale.

Siamo giunti, però, a un momento di quasi saturazione del mercato, nel senso che le piattaforme sono così tante, e ognuna con le sue esclusive, che è impossibile abbonarsi a tutte e arrivare ancora sereni alla fine del mese.

Questo costituisce un problema anche per gli appassionati di calcio: se prima c’era solamente Sky, adesso le piattaforme dedicate si sono moltiplicate, alcuni ad esempio preferiscono Dazn.

Fatta la legge trovato l’inganno: sono tanti i furbetti che si sono ingegnati con un servizio il cui utilizzo non è esattamente legale. Bisogna fare attenzione perché le autorità in materia se ne stanno occupando proprio in questo periodo.

Pezzotto e IPTV sotto i riflettori

L’imminente conclusione della stagione calcistica ha portato alla necessità di attivazione di una piattaforma che garantisca la sicurezza in fatto di streaming: la piattaforma si chiama PirateShield, e in concomitanza con l’attivazione della stessa il commissario AGCOM Massimiliano Capitanio ha fatto nuovamente il punto sulle nuove misure che entreranno in gioco per evitare lo sfruttamento di sistemi illegali.

La Pirateria Online è un reato anche per l’Unione Europea e le direttive della stessa impongono, dunque, un controllo più stringente per tutti quei servizi che a un costo minore promettono la trasmissione di contenuti presenti in più piattaforme legali. Tra questi vi sono Pezzotto e IPTV.

La nuova sentenza (depositphotos) - zapster.it
La nuova sentenza (depositphotos) – zapster.it

Nuovi misure restrittive

Il tutto è nato anche da una sentenza della Corte di Giustizia risalente allo scorso 30 aprile: la sentenza in questione ha stabilito un principio fondamentale che elimina qualsiasi ambiguità per quanto riguarda la pirateria online di contenuti.

“le leggi nazionali possono autorizzare le autorità competenti ad accedere ai dati conservati dai provider”, ha affermato Capitanio, e questo significa che non ci si potrà più nascondere dietro alla tutela dei dati personali per nascondere un illecito in questo ambito. Si tratta di una svolta epocale che rischia di cambiare il mondo dello streaming per sempre.