Se vuoi vivere più a lungo cambia subito medico di base: fai richiesta alla ASL per averne uno con queste caratteristiche | Questo studio lo dice chiaramente

dottore e paziente
Scegliere il giusto medico di base – zapster.it

Secondo un recente studio, un gruppo di persone tende ad avere una vita più longeva e tutto grazie al loro medico curante.

Quanti di noi desiderano vivere il più a lungo possibile? La maggior parte delle persone fa di tutto pur di raggiungere questo obiettivo, come seguire un regime alimentare corretto e fare un esercizio fisico regolare. Ma secondo un recente studio condotto da un’università americana, c’è un altro grande fattore che potrebbe influenzare la longevità degli individui.

L’Università della California ha portato avanti uno studio, guidato dal dottor Yusuke Tsugawa, incentrato sulla differenza in termini di mortalità e remissione dei pazienti in base al sesso del medico che li ha seguiti.

Infatti sono stati presi in esame sia uomini che donne ammessi in ospedale e curati sia da dottori di sesso femminile che maschile. Lo studio è stato portato avanti per tre anni, dal 2016 a 2019, e ha prodotto dei risultati a dir poco sorprendenti.

Lo studio

Nel corso della ricerca sono stati presi esame 485.100 pazienti donna e 318.800 pazienti uomini e si è scoperto che coloro che venivano seguiti da un medico di sesso femminile avevano un tasso di mortalità e riammissioni più basso rispetto alle persone curate da un dottore di sesso maschile.

Infatti il tasso di mortalità per le donne ricoverate e curate da un medico donna è stato dell’8,15% rispetto all’8,38% dei pazienti seguiti da un medico uomo. Invece, il tasso di mortalità per gli uomini è stato del 10,15% se trattati da una dottoressa rispetto al 10,23% di un medico uomo.

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Differenza nel tasso di mortalità dei pazienti seguiti da medici di sesso femminile e maschile – zapster.it

I risultati

Basandosi sui risultati estrapolati dallo studio si è capito come i medici di sesso femminile e maschile praticano la medicina in modo diverso e che queste differenze hanno un impatto significativo sui risultati sanitari dei pazienti. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: come mai con i medici di sesso femminile si riscontra un tasso di mortalità e remissione più basso? Secondo Christopher Wallis, professore assistente nella divisione di urologia dell’Università di Toronto, la differenza potrebbe trovarsi nel metodo di comunicazione utilizzato dai medici, oltre al fatto che le dottoresse tendono a parlare più a lungo con i pazienti e a consultare la loro storia clinica.

Non solo, sia in generale nella società che nella medicina, le donne tendono ad essere tenute a standard più elevati degli uomini. Lo stesso Wallis ha affermato: “In ambito chirurgico, le donne dedicano più tempo a una procedura chirurgica e hanno tassi più bassi di riammissioni post-operatorie. Dobbiamo chiederci come fornire formazione e incentivi affinché tutti i medici possano emulare le cure fornite dalle donne”.