Truffa dell’antifrode: se ti chiamano dalla banca metti giù e contatta subito il numero verde | Stai rischiando grosso
L’assurda storia di una truffa elaboratissima arriva dalla vittima stessa: ecco come ti fregano tra bugie, precisione e minacce.
Il panorama delle truffe è sempre in evoluzione, e di recente ha visto una nuova e diabolica tecnica prendere piede: quella dell’antifrode.
Con una semplice telefonata e una buona preparazione tecnica, i truffatori possono ingannare anche i più attenti.
La chiave per proteggere le proprie finanze sono la consapevolezza e l’azione rapida: fortunatamente, le testimonianze online possono aiutarci a capire bene come comportarsi.
In questo articolo esploreremo i dettagli di questa frode sempre più diffusa e forniremo consigli su come difendersi, aiutati dalla testimonianza di un famosissimo divulgatore del web.
La professionalità potrebbe fregare chiunque
L’avvocato Angelo Greco, il cui canale Youtube vanta quasi un milione di iscritti, in un recente video racconta un’esperienza in cui si è trovato ad essere (quasi) vittima di una frode telefonica. L’opera di divulgazione di Greco sul web si concentra sull’informazione fiscale, ma anche su eventi di attualità e guide destinate a persone in difficoltà economica. L’avvocato racconta di aver ricevuto una telefonata durante una pausa pranzo e, convinto si trattasse di un call center, di aver accettato la chiamata con una certa dose di iniziale sospetto. Tutto, però, è iniziato a favore del truffatore, che si è identificato come un addetto dell’ufficio antifrode della banca di Greco.
Nulla, inizialmente, faceva sospettare che si trattasse di una truffa. La serietà dell’operatore, i dati personali di cui era a conoscenza e persino alcune informazioni fornite a Greco hanno convinto persino l’avvocato della sua serietà. Greco è stato informato di un tentativo di addebito sconosciuto sul suo conto, dell’importo di 800 euro, proveniente da uno store online inglese e causato da un furto di dati sul sito di Amazon, il popolare marketplace online. L’avvocato ha persino ricevuto degli SMS apparentemente legittimi e contenenti il codice dell’operatore, quello dell’operazione e persino le ultime quattro cifre del numero della sua carta. Ma poi è arrivato l’errore…
Per fregarti giocano sull’ansia e la fretta di risolvere
Per poter procedere allo storno della cifra sottratta, l’operatore ha informato Greco che l’avvocato avrebbe dovuto accettare la notifica push inviata tramite l’app della sua banca sul dispositivo: notifica che è effettivamente arrivata, ma che richiedeva a Greco di accettare un addebito di 800 euro, e non uno storno. La prontezza ha fatto sì che Greco notasse il dettaglio e domandasse chiarimenti all’operatore, il quale, messo alle strette, ha iniziato a perdere le staffe, invitando Greco a “non fidarsi, se preferiva” e utilizzando vere e proprie tecniche di gaslighting, spiegando che se Greco non gli avesse dato retta avrebbe dovuto seguire la procedura ben più lunga e tediosa della denuncia presso le forze dell’ordine.
La credibilità del linguaggio tecnico e delle informazioni fornite, unite alla fretta e all’ansia che notizie del genere possono generare, avrebbe fregato chiunque – ma non Greco, abbastanza esperto di truffe da poter concordare con il truffatore quindici minuti per informarsi con la sua banca su quanto stava accadendo. Inutile dire che la banca ha confermato la truffa, e il cosiddetto operatore non si è più fatto sentire. In caso di frodi online, ricordiamo sempre le regole fondamentali da seguire: mai cliccare su link sconosciuti, mai fornire informazioni personali alla persona che ci ha contattati e mai fidarsi: meglio contattare il numero verde della banca che rimanere col conto prosciugato, non fatevi fregare dal gioco psicologico dei truffatori.