Diario di un maniaco perbene(2013)
Diario di un maniaco per bene è una commedia che ruota attorno a un quarantenne in crisi e, proprio per questo, ironico verso il mondo esterno e verso sé stesso.
È facile affezionarsi a Lupo, il protagonista di questo film, interpretato da Giorgio Pasotti, un personaggio divertente, sarcastico, maniacale, drammatico, a volte tenero, altre ridicolo. Lupo, apparentemente, ha uno sguardo seducente e modi dolci e affabili che non lasciano trasparire nulla, o quasi, della sua crisi. Anche nei momenti più drammatici riesce a rassicurare il mondo. Tutti, proprio per il suo sorriso costante, lo ritengono il più saggio e il più calmo. Il problema di Lupo è che lui in realtà non è così, anzi. All’inizio del film lo troviamo che sta per impiccarsi dopo essere stato lasciato consecutivamente da due donne. Ma con la corda già appesa a una trave del suo studio da pittore, viene interrotto dalla telefonata di un amica che via Skype gli chiede consigli d amore.
Il dramma lascia il posto alla commedia: Lupo senza battere ciglio lascia perdere il cappio e va al computer a darle consigli, riuscendo meravigliosamente nell’impresa, senza intoppi, senza tentennamenti.
Ma intanto la corda pende sempre sopra di lui…
Sono quasi tutte donne le persone della sua vita: dalla nipotina di nove anni, alla anziana dirimpettaia impicciona, dalla ex di quattro anni prima che lo tratta come fosse ancora la sua fidanzata, alla ragazza conosciuta su Facebook che sostiene di essere esperta di Hemingway e di Kamasutra. C è addirittura una giovane suora che Lupo, maniaco per bene, corteggia usando come pretesto per abbordarla i suoi finti dubbi teologici.
Attraverso questi incontri, alla fine, la corda del cappio con cui questa storia era iniziata, si trasformerà, come per miracolo, in una nuova opera d arte. E Lupo?
Riuscirà a trasformarsi anche lui? O rimarrà un maniaco per bene?