Cinema: gli X-Men ripartono… dall’inizio
venerdì 27 maggio 2011 18.09
Quando in X-Men Conflitto Finale gli autori del copione hanno molto poco saggiamente fatto morire il Professor X/Charles Xavier per mano di Jean Grey/Fenice, violentando per altro la narrazione del fumetto, hanno completamente suicidato la serie.
Impossibile fare un nuovo capitolo della saga, perché ci si sarebbe scontrati con il problema di una eventuale resurrezione di Xavier, cosa che agli spettatori sarebbe sembrata senz’altro ridicola e, d’altro canto, sarebbe stato impossibile concepire gli X-Men senza la loro guida storica, tanto più che la storia di Fenice, in realtà era ben diversa da come era stata raccontata…
Insomma: un bel pasticcio e, nell’impossibilità di guardare al futuro, 20th Century Fox, per il momento ancora in possesso dei diritti di sfruttamento del brand X-Men (finché non subentrerà la Disney) poteva fare solo una cosa: guardare al passato.
Così si è parlato prima delle origini di Wolverine e di Arma X in X-Men le origini: Wolverine e ora si parla delle origini del team in generale in X-Men: L’Inizio.
Ovviamente, nonstante la collaborazione con la casa editrice Marvel, lo sceneggiatore è ancora un esterno (Josh Schwartz, autore di telefilm come Gossip Girl, The O.C. e Chuck) e compie di nuovo errori grossolani sul fronte della cronologia, tanto rispetto al fumetto, quanto alla stessa narrazione filmica fin qui proposta.
Un esempio? In questa serie Magneto e il Professor X sono rappresentati come quasi coetanei di alcuni loro allievi nettamente più giovani: Hank McCoy/Bestia e Raven Darkholme/Mystica.
Inoltre storicamente siamo negli anni ’60 (si fa riferimento alla Baia dei Porci), mentre i fan Marvel sanno bene che Magneto era adolescente (intorno ai 15 anni) ai tempi della deportazione nazista e che scoprì i propri poteri proprio in quel periodo, all’interno di un lager; nei ’60 Magneto avrebbe dovuto essere intorno ai 40 e non più o meno intorno ai trent’anni, fermo restando che Bestia all’epoca doveva essere poco più che un bebè.
Insomma… un film senz’altro bello e godibile, ma che fa carne di porco della cronologia e della narrazione del fumetto. Probabile quindi che anche in questo caso la narrazione possa portare ad alcuni vicoli ciechi.
Ma in fin dei conti chi se ne frega… tanto tra qualche anno tornerà tutto in mano alla Disney, che fara sicuramente un bel reboot…