Oliviero Toscani: tutto per la fama. Anche un calendario con vagine esposte.

 

venerdì 14 gennaio 2011 10:28


Rocco Siffredi in una nota pubblicità sosteneva che “la patatina tira…” e Rocco è uno che se ne intende. Qualcuno però dovrebbe spiegare a Oliviero Toscani che a tutto c’è un limite, perfino al cattivo gusto. O almeno dovrebbe esserci.

Sì, perché il noto fotografo, che ha costruito la sua fama grazie alle campagne shock realizzate negli anni ’80 e ’90 per la Benetton, salvo poi venire liquidato dalla stessa azienda, perché considerato troppo “estremo”, ha colpito ancora: chiamato a realizzare un calendario per il consorzio della vera pelle italiana, ha pensato bene di dedicare ogni mese a una diversa vagina, ripresa da molto, molto vicino.

Sì, avete capito bene: una vulva al mese. Intendiamoci: il calendario è tutto tranne che eccitante, al massimo può sembrare l’estratto di un manuale di ginecologia e, tra l’altro, anche i soggetti ripresi non sono particolarmente fotogenici. Diciamo che, almeno sotto il vestito, le modelle scelte non hanno granché da farsi invidiare. Ma il cattivo gusto è innegabile, anzi: patente.

E se l’onorevole Vittorio Sgarbi ha deciso di intervenire alla presentazione (ma anche lui non è nuovo alle iniziative shock), il ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna ha comprensibilmente segnalato l’iniziativa di Toscani all’organismo di autoregolamentazione pubblicitaria.

Toscani però ha avuto gioco facile nel replicare che anche l’onorevole Carfagna non è che non se ne intenda di calendari volgari (touché), quanto all’organismo di controllo dei pubblicitari ha aggiunto di considerarli “una corporazione privata, come la mafia“. Lui, in compenso, era trent’anni che desiderava farlo, un calendario così.

Sarà stata forse un po’ di frustrazione, allora… Trent’anni a pensare di poter fotografare 12 vagine sono davvero un po’ tanti.

Quello che però non si capisce è perché abbia voluto far sorbire questo suo sogno anche agli altri; né si capisce come abbia trovato qualcuno che glielo finanziasse (immaginiamo molto bene) e ci spendesse la faccia, per un’iniziativa così.

Ma siccome viviamo in un’epoca di reality e volgarità gratuita, basta che se ne parli, no?

Ecco, forse sarebbe meglio stendere sull’intera vicenda un pietoso velo di silenzio. Speriamo solo che, realizzati finalmente i suoi sogni, Toscani trovi finalmente un po’ di pace…