Lindsay Lohan: o disintossicazione, o galera

 

martedì 25 maggio 2010 13.40

Si chiama ScramX ed è uno speciale braccialetto che si porta alla caviglia. Serve sia per controllare chi è agli arresti domiciliari o comunque non può superare un perimetro definito da un certo segnale GPS, che, nelle versioni più evolute, controllare determinati livelli all’interno del sangue del portatore: per esempio i livelli di alcool e droga.

Da ieri anche l’attrice Lindsay Lohan è costretta a portarne uno e a nulla sono servite le sue rimostranze circa il fatto che l’apparecchio possa ostacolare il suo lavoro di attrice. Il giudice è stato inflessibile: divieto di allontanarsi dallo stato delle California e test anti-alcool e anti-dorga ogni mezz’ora, oppure sei mesi deitro le sbarre.

Di fronte a questo “prendere o lasciare”, l’avvocato della Lohan è stato costretto a ritirare ogni obiezione.

La durezza del giudice è stata senz’altro causata anche dall’atteggiamento strafottente della diva che ha accampato una serie di scuse per saltare le udienze a cui si sarebbe dovuta presentare obbligatoriamente, trattandosi di udienze per la libertà vigilata: da un presunto problema avuto in aeroporto con i propri documenti (in realtà, però, l’avvocato non è stato in grado di provare che la Lohan avesse neppure acquistato il biglietto di ritorno dall’Europa, dove si era recata per presenziare a festival di Cannes), alla morte dello zio (al cui funerale, tuttavia, la Lohan non si è curata di andare).

Per questi “bidoni”, per altro, il giudice aveva addirittura emesso un mandato di arresto a carico dell’attrice, mandato poi ritirato dietro il pagamento di una cospicua cauzione.

Ricordiamo che l’intera vicenda risale in realtà al 2007, quando la Lohan fu arrestata un paio di volte consecutivamente per guida in stato di ebbrezza.