venerdì 30 aprile 2004 14.10


La cosa che colpisce di più di questo film è il suo surrealismo, la totale inverosimiglianza di caratteri e situazioni.E questa sensazione di assistere ad una sorta di fiaba metropolitana a lieto fine (non per niente il titolo originale del film è Happy End) sarebbe anche un’idea indovinata se non fosse che il film si dilunga nel descrivere le stranezze e le inusuali quanto vane strategie adottate dalla protagonista per ottenere una parte come attrice.Insomma, si tratta di un film tutto (troppo!) intento a coccolarsi la protagonista Val, una stralunata ed ingenua Audrey Tautou, senza dare il giusto peso alla sceneggiatura come se, dentro questo carillon di caratteri (scrittori in crisi, lesbiche psicotiche, produttori di film porno, cinici agenti cinematografici), il suo ruolo fosse quasi superfluo. E così, la favola della povera Cenerentola metropolitana che diventa, senza volerlo, musa ispiratrice di uno scrittore in crisi (Justin Theroux) che si innamora di lei e le scrive una storia ad hoc si risolve in modo affrettato con la conquista di un Oscar e una dichiarazione d’amore e, pur colpiti dalla bravura e dalla carineria di Audrey Tautou si lascia la sala un pò perplessi.