Nintendo Porta In Tribunale R4 E I Suoi Simili
Nintendo Italia ha comunicato ieri sera alla stampa di aver depositato un ricorso cautelare presso il Tribunale Civile di Milano contro un rivenditore di hardware (nel comunicato non ne viene precisato il nome), per chiedere l’immediata cessazione della vendita di dispositivi che consentano di giocare ROM (cioè: immagini dei videogiochi) scaricate “illegalmente da Internet“.
Nello stesso comunicato Nintendo riporta i dati di una ricerca di mercato, secondo cui la “pirateria nel settore dei videogiochi” sarbbe passata “al 67% nel 2007 con un mercato illegale del valore di oltre 556,5 milioni di euro” (anche in questo caso, però, non si sa bene su quali dati poggino queste proiezioni).
Andrea Persegati, direttore generale di Nintendo Italia, ha affermato che questo ricorso fa parte di una nuova strategia sostenuta dalla sua azienda, che ha deciso di “contrastare questo fenomeno” (cioè: la diffusione di dispositivi di backup delle ROM) con la massima fermezza.
Il nuovo corso Nintendo pare per altro essere di livello “mondiale”, visto che, negli ultimi mesi la softwarehouse nipponica ha avviato azioni legali analoghe in altri 11 paesi (tra i quali anche Cina, Hong-Kong e Korea, cioè i principali prodittori dei dispositivi suddetti).