Caso Lars Von Trier: a Cannes dopo le provocazioni è l’ora delle sanzioni
giovedì 19 maggio 2011 16.01
Essere dei geni (o presunti tali) nel proprio campo non può e non deve giustificare qualsiasi cosa; ci deve sempre essere un limite e quel limite, di norma, è costituito dalla civile convivenza e dal rispetto dei sentimenti altrui (soprattutto del dolore). Lo ha scoperto a sue spese il regista danese Lars von Trier, che da oggi è ufficialmente “persona non grata” al Festival di Cannes, dov’era giunto per presentare (e per giunta in concorso) il suo ultimo lavoro il film drammatico Melancholia.
Che la conferenza stampa non buttasse proprio bene lo si era capito già dalle fasi d’apertura, con Trier impegnato a descrivere il suo nuovo progetto: un film porno hardcore di quattro ore, con le due protagoniste di Melancholia, Charlotte Ginsburg e Kristen Dunst e “un sacco di sesso davvero, davvero spiacevole” (chissà poi se sarà vero o no…).
La frittata è stata definitiva, però, quando il regista, preso forse da eccessivo compiacimento, dichiarava:
Per lungo tempo ho pensato di essere ebreo ed ero molto felice di esserlo, ma poi… è saltato fuori che non ero ebreo… ho scoperto in realtà di essere un nazista, cosa che pure mi ha dato qualche soddisfazione.
Che altro posso dire? Comprendo Hitler. Ha fatto alcuni sbagli, sicuramente, ma posso immaginarmelo lì seduto, nel suo bunker, alla fine di tutto e… simpatizzo con lui, sì, almeno un po’.
Inutile il tentativo della Dunst di frenare l’afflato oratorio di Trier, stringendogli il braccio, mentre tutti gli astanti rimanevano a bocca spalancata.
Né, forse dopo aver compreso di aver fatto pipì fuori dal vasino, le sue giustificazioni sono sembrate sufficienti a far rientrare lo scandalo, anzi: semmai il contrario. Ecco la precisazione di Trier:
Insomma, non è che io sia a favore della seconda guerra mondiale, né ho alcunché contro gli ebrei; anzi: sono grandemente favorevole a loro… beh! Magari non così tanto perché Israele è veramente una gran rottura, ma pure… come posso chiudere la frase?… E va bene: sono un nazista!
Questo accadeva ‘stamattina. A distanza di qualche ora arriva invece, puntuale e inevitabileinevitabile, la reazione degli organizzatori del Festival di Cannes che, in un comunicato stampa ufficiale, hanno dichiarato:
Il Festival di Cannes fornisce agli artisti di tutto il mondo un palcoscenico eccezionale per presentare i loro lavori e difendere la loro libertà di espressione e creazione. Il Consiglio di Amministrazione del Festival, che ha tenuto una riunione straordinaria questo giovedì 19 maggio 2011, è profondamente dispiaciuto che questo palcoscenico sia stato usato da Lars von Trier per formulare commenti che sono inaccettabili, intollerabili e contrari agli ideali di umanità e generosità che presiedono la ragion d’essere stessa del Festival
Il consiglio di amministrazione condanna fermamente tali commenti e dichiara Lars von Trier persona non grata al Festival di Cannes, con effetto immediato.
Una decisione forse un po’ estrema, ma non si può certo dire che Von Trier questa volta non se la sia andata a cercare.
Il suo film comunque rimane tuttora in concorso, anche se, a questo punto, le possibilità che vinca qualcosa sono davvero infinitesimali…