Anello di fidanzamento per Elisabetta Canalis?
martedì 17 agosto 2010 12.33
Forse ce l’ha fatta, alla fine, Elisabetta Canalis, a impalmare il meditabondo George Clooney. Almeno secondo il solitamente bene informato magazine di gossip americano TMZ, che ha pubblicato una foto esclusiva in cui la ex-velina mostra orgogliosa un grosso anello d’oro che pare tempestato di diamanti (la foto non è molto chiara, visto che è stata scattata mentre la coppia era in un ristorante insieme ad amici). Insomma: un anello di quelli che di solito si regalano in occasione di un fidanzamento.
Ad aggiungere forza a questa supposizione c’è senz’altro la posa e l’espressione di Elisabetta, che sembra felice come una bambina e ansiosa di far vedere a qualcuno fuori campo il prezioso regalo.
Clooney ha tuttavia già smentito il fidanzamento attraverso il suo portavoce precisando che si trattava soltanto di un anello ricavato da un tovagliolo che Elisabetta ha maliziosamente esibito proprio per creare un falso scoop e prendere in giro i paparazzi in agguato.
Possibile, certo. Anche se questo vorrebbe dire che la Canalis è un’esperta di origami e che nel ristorante utilizzavano tovaglioli di carta dorati, manco fosse un american bar, al posto dei più comuni tovaglioli di stoffa (tra l’altro la tovaglia era bianca).
Così come sarebbe possibile (e perfettamente comprensibile) che i due abbiano deciso di tenere i loro affari soltanto all’interno di una ristretta cerchia di amici e non muoiano dalla voglia di spifferare ai quattro venti un evento che comunque – se mai fosse accaduto – era comunque nell’aria già da tempo.
Un aggiornamento dell’ultimo minuto: il settimanale Chi ha mostrato in anteprima alcune immagini ancora più dettagliate e ravvicinate dellla Canalis che gioca con l’anello in mano, ma George continua a negare, sostenendo che si trattasse di un semplice portatovaglioli.
Anche questa volta, però, la spiegazione non convince granché, perché le dimensioni del suddetto portatovaglioli sarebbero troppo ridotte. Come quelle di un anello, perl’appunto…