Il manicomio è un condominio di santi. So’ santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è Gesucristo.

Così ci racconta Nicola i suoi trentacinque anni di manicomio elettrico, e nella sua testa scompaginata realtà e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni.

Nicola (Ascanio Celestini) è nato negli anni sessanta, i favolosi anni sessanta, e il mondo che lui vede dentro l’istituto non è poi così diverso da quello che sta correndo là fuori – un mondo sempre più vorace, dove l’unica cosa che sembra non potersi consumare è la paura.