I sogni del lago salato(2015)
Il Kazakistan oggi vive leuforia dello sviluppo che lItalia non ricorda nemmeno piu`. Eppure la sua crescita e` legata a doppio filo con leconomia italiana. La crescita delleconomia kazaka, pari al 6% annuo (un tasso che lItalia ha avuto solo negli anni 60), e` basata in gran parte sullestrazione di petrolio e gas. LENI ha un ruolo chiave nella gestione dei giacimenti kazaki e molti sono gli italiani che lavorano in Kazakistan, in particolare nelle regioni intorno al Mar Caspio, dove è stato girato questo film. Le immagini delle grandi steppe euroasiatiche, degli spazi infiniti e ordinati delle terre post- sovietiche si intrecciano nel film e nella mente dell’autore con le immagini dellItalia anni 60, trovate sia negli archivi ENI che in quelli personali girati dalla madre e dal padre di Andrea Segre, che negli anni 60, ventenni, hanno vissuto leuforia della crescita. Viaggiando tra Aktau e Astana, tra le steppe petrolifere a ridosso del Mar Caspio e l’iper-modernità della neo capitale, il film si ferma ad ascoltare le vite e i sogni di vecchi contadini o pastori e di giovani donne le cui vite sono rivoluzionate dall’impatto delle multinazionali del petrolio nell’economia kazaka. I loro racconti dialogano a distanza con quella di uomini e donne italiane che cinquant’anni fa vissero simili emozioni e speranze.