Roman Polanski si scusa in un documentario

 

giovedì 29 settembre 2011 14.14


Dopo trentaquattro lunghi anni Roman Polanski si è ufficialmente scusato con Samantha Geimer, la tredicenne di Los Angeles che lui avrebbe violentato nel 1977.

Le scuse sono arrivate tramite il suo documentario Roman Polanski. A Film Memoir, diretto da Laurent Bouzereau e presentato al Festival di Zurigo: in esso il regista sostiene che la giovane è stata doppiamente vittima, si da parte sua che da parte della stampa.

Il film non è altro che una lunga conversazione tra Polanski e il suo produttore Andrew Braunsberg, durante la quale l’uomo racconta non solo della sua carriera, ma anche e soprattutto dei propri sbagli personali, in primis la violenza alla giovane minorenne: il fatto aveva preso vita dall’accusa al regista nel 1978, accusa che contemplava non solo lo stupro, ma anche perversione, sodomia e uso di stupefacenti. Polanski aveva ammesso solo di aver avuto un rapporto con la Geimar, all’epoca modella tredicenne e aveva patteggiato col tribunale di Santa Monica offrendosi volontariamente di seguire una terapia, sostenendo di essere una vittima della madre di Samantha.

Una volta ricevuto il permesso di ultimare un film in Europa, il regista non era più tornato negli Stati Uniti, rendendo così impossibile la risoluzione del suo caso e, anche se il suo caso dovesse risolversi, ha deciso che in America non tornerà mai più.