Ylenia Carrisi è viva? Albano non ci crede

 

giovedì 9 giugno 2011 12.51


Ylenia Carrisi, figlia di Albano Carrisi e Romina Power, è scomparsa misteriosamente a New Orleans il 6 gennaio 1994, a soli ventitre anni. Da allora di lei non si è mai più saputo nulla e tutti i suoi presunti avvistamenti si sono sempre rivelati dei falsi. Tuttavia, il settimanale tedesco Freizeit Revue ha pubblicato una notiza che darebbe Ylenia per viva: sarebbe infatti stata vista al Sant’Anthony’s, un convento greco-ortodosso di Phoenix, in Arizona.

Il padre Albano Carrisi non ha accolto bene la novità, stanco delle speculazioni che per tutti questi lunghi anni sono state fatte sulla scomparsa della figlia, che lui non ritiene possa essere viva.

La giovane, che oggi dovrebbe avere quarant’anni, all’epoca della sparizione frequentava un corso di letteratura presso il King’s College di Londra e si era recata a New Orleans alla fine del 1993, per prendersi una pausa dagli studi: lì aveva soggiornato al LeDale Hotel insieme ad Alexander Masakela, un suonatore di strada, che il 31 gennaio venne arrestato in quanto sospettato. Rilsciato poco dopo per mancanza di prove, da allora non ci fu più alcuna svolta nelle indagini e ogni ricerca risultò vana: Ylenia non fu mai più ritrovata, nonostante molti presunti avvistamenti.

Gli anni di ricerche disperate, oltre a distruggere le speranze dei genitori, finirono anche per distruggere il loro rapporto: Albano Carrisi e Romina Power si lasciarono infatti nel 1999, dopo un matrimonio durato quasi trent’anni anni che, oltre a quella di Ylenia, aveva visto anche la nascita di altri tre figli: Yari (1973), Cristel (1985) e infine Romina Jr (1987).

La testimonianza in assoluto più scioccante fu quella data da un uomo al capo della polizia di New Orleans e da lui poi riportata ai genitori: il testimone affermò infatti di aver visto una ragazza bionda, che il 6 gennaio 1994 si gettò nelle fredde acque del Mississipi gridando: Ok, io appartengo all’acqua. Nonostante le accurate ricerche della Guardia Costiera, però, il corpo della ragazza in questione non venne mai ritrovato.

Anche le indagini successive risultarono inutili, così pure come tutti i presunti avvistamenti e le numerose segnalazioni dei sensitivi: alla fine Albano si è rassegnato all’idea del suicidio della figlia che, nel suo libro autobiografico È la mia vita, attribuisce all’uso di droghe.