Furto della salma di Mike Bongiorno: ancora nessuna rivendicazione

 

mercoledì 26 gennaio 2011 12.30


Per il momento per i resti di Mike Bongiorno, trafugati ieri dal cimitero di Dagnente, non è giunta ancora richiesta alcuna di riscatto, il che, da un lato è una consolazione, ma dall’altro rende ancora più misterioso e sinistro il furto e, forse, complica maggiormente la vita agli inquirenti. Spesso, infatti, il movente aiuta a dirigere le indagini in una direzione piuttosto che in un’altra.

Questo pensiero deve essere condiviso anche dai familiari di Mike Bongiorno, se è vero che ieri Niccolò, figlio del presentatore, ha dichiarato ai giornalisti di attendere che qualcuno si faccia vivo, cosa che, per il momento, non è ancora avvenuta.

Gli inquirenti per il momento parlano di un gruppo di quattro-cinque persone, che hanno agito in fretta e hanno caricato la bara su un furgone, dopo averla estratta dalla tomba. Dopo di che, mentre un paio di loro guidavano il furgone, gli altri li precedevano a bordo di un’auto, facendo da battistrada.

Una curiosità: a seguire le indagini c’è lo stesso magistrato (il sostituto Fabrizio Argentieri) che qualche anno fa si occupò della sottrazione della salma di Enrico Cuccia, che, coincidenza nella coincidenza, fu asportata in un cimitero a pochi chilometri da quello in cui riposavano i resti di Mike Bongiorno.


Aggiornamento: Daniela Bongiorno parla per la prima volta del furto della salma di Mike