Bucarest è una metropoli molto diversa da come la si immagina, così come Eva (Alexandra Pirici), vent’anni, dolce e orgogliosa come un’eroina della nouvelle vague, è molto diversa dall’idea che abbiamo delle immigrate rumene.

Eva esce dalla fabbrica per l’ultima volta – non le hanno rinnovato il contratto – e decide che è giunto il tempo di partire. La sua meta è Melfi, sperduto paese dell’entroterra meridionale italiano, noto per l’enorme insediamento della FIAT che, come uno spazio ritagliato da un altro tempo e un altro mondo, seziona i campi neri, definendo con essi una cicatrice aperta tra la civiltà contadina e quella postindustriale.

Trovata ospitalità da Anna (Erica Fontana), una sua coetanea che lavora alla FIAT, Eva inizia a seguire un gruppetto di donne, poi tra queste ne sceglie due, infine una sola. Eva diviene la sua ombra, ne spia ogni movimento, ne conosce alla perfezione abitudini e occupazioni.

Eva decide che è tempo di affrontare la sua preda in un faccia a faccia drammatico, un gioco al gatto e al topo in cui Eva è torturatore spietato e vittima inerme al tempo stesso.

Eva e Anna sono finalmente vicine, finalmente libere; ma se Eva ha compiuto il suo percorso, quello di Anna è solo all’inizio…

Hai Paura del buio è il primo film di Massimo Coppola in concorso alla Settimana Internazionale della Critica nell’ambito della 67esima Mostra Internazionale di Venezia che si svolge quest’anno dall’1 all’11 settembre.