Roman Polanski parla del suo caso

 

lunedì 3 maggio 2010 15.15

Roman Polanski ha rotto un silenzio lungo quasi otto mesi e, con una lettera diffusa su svariati media europei, ha detto la sua sulla vicenda che dallo scorso settembre lo tiene prigioniero in Svizzera in attesa dell’estradizione verso gli Stati Uniti, paese in cui dovrebbe essere giudicato per un caso di violenza sessuale avvenuta 33 anni fa.

Non posso più tacere… la richiesta di estradizione nei miei confronti è basata su una menzogna

La menzogna in questione riguarda una presunta scorrettezza del giudice che, trentatre anni fa, si trovò a giudicare Polanski, il quale, a detta del regista, stava pianificando di impartire al cineasta una punizione esemplare dopo che questi aveva raggiunto un accordo con la pubblica accusa, accordo in base al quale aveva accettato una pena mite in cambio di una piena confessione e relativa ammissione di colpevolezza.

Proprio subodorando quell’agguato Polanski fuggì dagli States. Gli avvocati del regista sostengono che questo comportamento scorretto da parte del magistrato (che nel frattempo è morto) avrebbe invalidato del tutto il processo e che quindi il loro cliente dovrebbe venir prosciolto da ogni accusa.

Polanski in proposito ha poi aggiunto:

Stanno servendo la mia storia ai media di tutto il mondo su un piatto d’argento. Non voglio la pietà di nessuno; desidero semplicemente essere trattato in modo equo come chiunque altro….

Durante il suo soggiorno obbligato in Svizzera, Polanski è riuscito a terminare la post-produzione del suo ultimo lavoro, L’uomo nell’ombra, thriller con Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Olivia Williams e Kim Cattrall protagonisti. La pellicola, “trainata” forse proprio dalla vicenda del regista, è tra le più viste degli ultimi mesi, non solo negli Stati Uniti.

Grazie al film, Polanski si è inoltre aggiudicato l’Orso d’Argento al recente Festival di Berlino. L’uomo nell’ombra, thriller con Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Olivia Williams e Kim Cattrall protagonisti. La pellicola, “trainata” forse proprio dalla vicenda del regista, è tra le più viste degli ultimi mesi, non solo negli Stati Uniti.

Grazie al film, Polanski si è inoltre aggiudicato l’Orso d’Argento al recente Festival di Berlino.