Ea Mitiga Gli Effetti Della Tecnologia Securom

 

mercoledì 1 aprile 2009 18.16

Se di recente vi è capitato di acquistare uno degli ultimi blockbuster di Electronic Arts in formato PC, avrete senz’altro avuto a che fare con la tecnologia SecuROM.

Nata per impedire le copie illegali di videogiochi (e applicazioni) per Windows PC, la tecnologia SecuROM è stata sviluppata da una divisione di Sony e, oltre a impedire la duplicazione, amatoriale o professionale, dei prodotti che essa protegge, limita anche il numero di installazioni che si possono fare di un determinato software.

Quel che è peggio, la disinstallazione del software così protetto, non comporta la disintallazione di SecuROM, che rimane invece residente sul computer dell’utilizzatore in modo permanente.

Questi “effetti collaterali” indesiderati hanno comportato, nel corso del 2008, una class action delle unioni dei consumatori americane contro Electronic Arts, per il videogioco Spore – uno dei titoli che monta la tecnologia SecuROM, insieme a Mirror’s Edge, Mass Effect, Burnout Paradise, Dead Space e Red Alert 3.

Risultato: Electronic Arts (e Sony) ha deciso di limitare gli effetti della tecnologia SecuROM, che continua a funzionare come prima, ma che ora è accompagnato anche da un “Removal Tool”, per disinstallare la protezione, una volta rimosso il software cui essa era accompagnata e, soprattutto, da un “de-authorisation tool”, per gestire le cinque installazioni consentite all’utente.

In pratica gli acquirenti dei giochi Electronic Arts potranno ora “disabilitare” le installazioni precedentemente fatte, togliendo quindi l’autorizzazione a una specifica macchina, per riassegnare i permessi a un computer differente.

Un bel passo in avanti, non c’è che dire, ma – come era facile aspettarsi – questo non ha comunque placato le polemiche.