martedì 19 aprile 2011 15.58
Il casertano Clemente Russo, sportivo appartenente al gruppo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, medaglia d’argento olimpica a Pechino 2008 (ove fu anche portabandiera in occasione della cerimonia di chiusura), è stato sospeso per sei mesi dal corpo cui appartiene, perché alcune scene del film che sta girando, Tatanka (nelle sale dal prossimo 6 di maggio), tratto dal romanzo La bellezza e l’inferno di Roberto Saviano, sarebbero state giudicate incompatibili con il codice deontologico della polizia.
Quali siano queste scene non è dato di sapere, per ora si sa soltanto che sono “particolarmente forti“, ma, provenendo la sospensione da Antonio Manganelli, il capo della polizia in persona, si tratta senz’altro di qualcosa destinato a shockare il pubblico.
A quanto sembra il corpo della Polizia di Stato aveva richiesto una modifica di quelle parti del copione, onde evitare il danno di immagine che ne sarebbe derivato – non è chiaro se per il coinvolgimento del Russo, o perché la polizia vi è ritratta in modo poco lusinghiero – ma la richiesta è caduta nel vuoto, di qui la sospensione del vicemapione olimpico.
Sospensione che, a questo punto, rischia di compromettere seriamente la carriarea di Russo, visto che i sei mesi di stop lo mettono in crisi sia sul fronte della preparazione alle imminenti olimpiadi di Londra, sia nei confronti della federazione italiana boxe, che potrebbe decidere di non convocarlo affatto.
Resta da capire cosa sia successo di così grave, da far consentire alla sospensione addirittura il capo della polizia, soprattutto in considerazione del fatto che il film è stato finanziato con 1 milione e 400mila euro dal Ministero dei Beni Culturali (lo stesso che ha aumentato le accise sulla benzina agli italiani per finanziare simili capolavori) e che nella produzione della pellicola rientra anche la RAI, ossia la televisione di stato.
Evidentemente chi tiene i cordoni della borsa, in Italia, non controlla affatto ciò che finanzia…
Aggiornamento: Film Tatanka. Clemente Russo: la sospensione? Poteva andarmi anche peggio…