venerdì 20 maggio 2011 11.19
E arrivò il giorno di Paolo Sorrentino e del suo This must be the place, dopo che ieri, al Festival di Cannes la scena è stata completamente occupata da Lars von Trier prima, con le sue deliranti dichiarazioni filonaziste e la sua conseguente espulsione, e da Pedro Almodovar poi, che con il suo horror grottesco psicologico La piel que habito è riuscito a catalizzare l’attenzione di pubblico e critica.
Sorrentino, però, ha buone probabilità di successo, senz’altro molte di più di Nanni Moretti, visto che il suo film ha un respiro internazionale e un sentore hollywoodiano.
Ma questo non è tutto: Sorrentino arriva in chiusura di festival (dulcis in fundo), una posizione che spesso ha aiutato a vincere la palma d’oro, e il suo film è accompagnato da un passaparola di sicuro segno positivo, né va dimenticato che dietro ha la forte spinta degli americani, con una giuria presieduta – guarda un po’ – da un (italo)americano per eccellenza: Robert De Niro. La congiunzione astrale perfetta, insomma.
Speriamo quindi che l’Italia riesca nuovamente a trionfare a Cannes. Questa potrebbe essere veramente la volta buona.