venerdì 11 marzo 2011 15.26
Dopo Step up anche la serie filmica StreetDance arriva al terzo episodio e, proprio come la prima, sfrutta il numerale per il passaggio alle 3 dimensioni, un passaggio che, in un film dedicato alla danza, significa di norma coreografie spettacolari, ricche di elementi in movimento e di ballerini che si muovono contemporaneamente su diversi livelli.
Oltre alla terza dimensione, però, StreetDance 3D si farà apprezzare dai patiti del genere anche per un altro motivo: il tentativo di mettere a confronto e conciliare due discipline apparentemente lontanissime una dall’altra come la danza classica e il ballo di strada?
C’è davvero una superiorità di una a discapito dell’altra, o si tratta di due facce di una stessa medaglia, entrambe impegnative e ricche di sfumature?
La risposta buona è ovviamente la seconda, almeno nelle intenzioni del film che, comunque, propone più sequenze di break e modern dance, piuttosto che di classica, ma i sostenitori di entrambe le scuole avranno entrambi di che rimanere soddisfatti.
Inevitabile la storia d’amore tra i due protagonisti: la ballerina hip-hop Carly (interpretata da Nichola Buley) e il primo ballerino (classico) Tomas (Richard Winsor, autentica star del balletto britannico), ma – si sa- gli opposti spesso si attraggono.
La storia è semplice, anche perché gran parte dello spazio è dedicato alle evoluzioni degli atleti: una “crew” desiderosa di competere per il campionato inglese di Stree Dance è costretta ad accettare l’ospitalità di una locale scuola di ballo (diretta da Charlotte Rampling), dove però si insegna solo danza classica.
Tra gli studenti e gli ospiti c’è inizialmente una grande rivalità e antipatia, ma un po’ alla volta i due gruppi comprendono che, per poter ottenere qualche risultato nella vita, la collaborazione è importante…