venerdì 31 dicembre 2010 10.36
Si avvicina la data del lancio nipponico per la nuova console di casa Nintendo: lo spettacolare Nintendo 3DS, apparecchio in grado di far videogiocare (e scattare foto) in 3 dimensioni senza l’ausilio di scomodi occhialini.
Meraviglie della tecnologia, non c’è che dire, non fosse che c’è un piccolo problema: può essere nocivo per la vista degli utenti.
La stessa casa costruttrice sconsiglia un utilizzo della console per sessioni superiori ai 30 minuti, mentre per quanto riguarda i bambini fino all’età di 6 anni ne sconsiglia del tutto l’utilizzo.
Ovviamente l’effetto è diverso da persona a persona e Nintendo ha comunque inserito sullo chassis della nuova portatile uno slider 3D, che può arrivare a disattivare del tutto la tridimensionalità, ma sul fatto che gli occhi di grandi e piccini siano destinati ad affaticarsi molto, causa l’overload di informazioni non c’è proprio alcun dubbio.
Intendiamoci: la cosa non vale solo per il Nintendo 3DS, ma si applica a tutti gli apparecchi e le proiezioni che sfruttino le tre dimensioni, come ben sanno i genitori di bimbi sotto i sei anni che, anche in Italia, sono chiamati a firmare gravose liberatorie, qualora vogliano far assistere i propri figli a uno spettacolo cinematografico in 3D. Va anzi apprezzata ed elogiata l’onestà di Nintendo nel mettere sul tavolo tutte le problematiche possibili, derivanti da un abuso di questa tecnologia, cosa che altri produttori di hardware videoludico o legato all’home video, per esempio, non stanno facendo, o per lo meno non stanno facendo con la stessa enfasi.
C’è però il fatto che, come tutti i videogiocatori sanno benissimo, la sessione media di gioco è normalmente di gran lunga superiore alla mezz’ora, tanto più che alcuni titoli (come ad esempio il bellissimo nuovo capitolo di Metal Gear Solid) contengono lunghissimi filmati, non sempre skippabili.
E anche al di là di questa considerazione, comunque, rimane una inquietante questione di sottofondo, tanto a livello sociale, quanto economico-commerciale: il 3D è una tecnologia realmente sostenibile sul lungo periodo, o è destinata a diventare un boomerang per i consumatori e un bagno di sangue per le aziende che vi hanno investito?