Per la difesa del medico Michael Jackson si è sucidato

 

giovedì 30 dicembre 2010 16.28


Michael Jackson si è suicidato? L’ipotesi è inquietante e sicuramente tutti i fan la rifiuteranno recisamente, soprattutto perché proviene da colui che, al momento, è ancora il principale accusato per la morte dell’artista, ovverosia il suo ex medico di fiducia Conrad Murray, eppure è proprio quanto sostenuto dalla difesa di Murray in tribunale.

Gli avvocati del medico hanno infatti presentato la seguente ricostruzione: Murray avrebbe somministrato a Jackson soltanto 25 milligrammi di Propofol, l’anestetico il cui abuso ha poi causato la morte del re del pop, ma, dato che nel corpo dell’artista è stata ritrovata una dose ben maggiore, l’ipotesi è che Jackson si sia svegliato dopo che il medico si era ormai allontanato e si sia iniettato altro tranquillante.

Il quantitativo di Propofol presente nel corpo di Jackson, però, era tale che, se questa fosse la verità, difficilmente si potrebbe pensare a un tragico errore, di qui la tesi del suicidio.

Il fatto è che Murray, in occasione della prossima udienza del processo intentatogli per omicidio colposo, prevista per il 4 gennaio, produrrà ben trenta testimoni pronti a giurare che la dose di Propofol da lui iniettata a Jackson non superava i 25 milligrammi. Oltre a ciò ci sarebbero anche prove materiali, come due siringhe e il fluido contenuto in una flebo che, in qualche modo, scagionerebbero Murray.

Certo è che, se queste prove e testimonianze reggeranno alla prova del fuoco in tribunale, il mistero intorno alla morte di Jackson sarà verosimilmente destinato a infittirsi, perché se non è stata la negligenza di Murray a uccidere il cantante, per escludere il suicidio rimane una sola strada: pensare che qualcun altro abbia ucciso Jackson iniettandogli una dose letale di anestetico mentre lui dormiva inerme nel suo letto…


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Redazione