Nintendo sotterra definitivamente l’R4 & co.

 

giovedì 5 marzo 2009 18.37

Nintendo Italia ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui dichiara che, con una sentenza che farà sicuramente discutere parecchio la stampa e gli operatori di settore, la sezione proprietà industriale e intellettuale del tribunale civile di Milano ha ordinato alla società PCBox Srl di Firenze di cessare immediatamente la distribuzione dell’R4 e di dispositivi similari.

Sposando infatti le tesi di Nintendo, i giudici avrebbero infatti concluso che mod chip e game copier (a quanto pare messi sullo stesso piano dalla sentenza) “sono per se vietati dalla legge perché permettono di aggirare le misure tecnologiche di protezione integrate nei sistemi delle console Nintendo“.

A nulla è valsa in primo grado la difesa di PCBox, che aveva puntato sul fatto che i mod chip (categoria cui appartiene l’R4, perl’appunto) consentano in realtà l’esecuzione di software autoprodotto da parte degli utenti (cosiddetto homebrew, cioè “fermentato in casa”), né i giudici devono aver evidentemente controllato Internet per vedere la miriade di applicazioni di tal genere già esistenti. La corte ha infatti bollato tali argomentazioni come “irrilevanti” aggiungendo che “questi dispositivi non sono utilizzati per espandere le funzionalità della console, ma nascono con il preciso obiettivo di consentire l’utilizzo di copie illegali“.

È chiaro che questa sentenza sarà destinata ad avere un grande impatto su tutto il mercato dei mod chip in Italia, la cui posizione diventa a questo punto molto difficile da difendere, nonostante Sony e Microsoft non abbiano ancora promosso azioni analoghe in tal senso.

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Redazione