Product Placement La Pubblicita Approda Al Cinema

 

mercoledì 9 maggio 2007 16.00

Una volta era tacciata di essere “occulta”, oggi è del tutto legale e sfruttata con grande maestria da registi e direttori della fotografia: si chiama Product Placement e ha letteralmente trasportato la consueta pubblicità televisiva dalla TV al grande schermo.

Tecnicamente si tratta di un “collocamento pianificato di marchi e prodotti nelle scene di un’opera cinematografica”. Come non citare la mitica e potentissima Aston Martin di James Bond? E ancora, i neri Ray-Ban di Will Smith in Men in Black o le caramelle “M & M’s” di “E.T.”?

Dal punto di vista legislativo, secondo il decreto Urbani del 2004 il Product Placement deve “integrarsi nel contesto narrativo”; non deve quindi esulare dalle scene nelle quali appare, in alcuni casi con la possibilità di diventare parte integrante del film.

In Italia, chiari esempi di Product Placement sono rintracciabili in “Notturno Bus” (commedia noir girata da Davide Marengo) Leila, la protagonista interpretata da Giovanna Mezzogiorno, ha nella sua cucina un frigo Indesit; in “Centochiodi” (film-testamento del grande Ermanno Olmi) fa capolino più volte il notebook Dell del protagonista interpretato da Raz Degan; ai più attenti, infine, non saranno sfuggite le t-shirt Stefanel indossate da Gin interpretata da Laura Chiatti nel campione d’incassi “Ho voglia di te“.

Ma come reagisce il pubblico davanti a questi “mini-spot” proiettati nel buio della sala cinematografica preferita? Stando ad un recente sondaggio Demoskopea, al 43% degli intervistati non dispiace vedere i marchi dei prodotti nel film: il tutto per la gioia del pubblico e la soddisfazione degli investitori.

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Redazione