Dall’autrice del best-seller No Logo, Naomi Klein, e dal regista/giornalista canadese Avi Lewis, arriva un film che è la traduzione cinematografica del manifesto no global e la riproposizione di aclune tesi del socialismo utopistico. In un’Argentina alle soglie del collasso economico (siamo nel 2001), in cui le città sono diventate ghost-town piene di fabbriche abbandonate, un gruppo di metalmeccanici decide di occupare la propria azienda, chiusa per cessata attività. Gli operai formano una cooperativa e riavviano le macchine, rimettendo in moto la produzione, ma ben presto dovranno affrontare le autorità e i poteri finanziari, che, oltre a contestare la legalità di quanto hanno fatto, mettono anche in discussione il futuro finanziario della fabbrica occupata.